Apertura della stagione estiva 2022

14/05, la mia primissima visita alla spiaggia del 2022: 

In condizioni psicofisiche compromesse dalla serata precedente, mi sveglio con una bocca impastata manco mi fossi mangiato una tazzona di latte e sabbia di Palombina, con le mie invidiabili 3 ore di sonno realizzo che devo immediatamente partire di casa ed iniziare la malata corsa al parcheggio estivo che tormenta i locali ed i turisti.

Mi sembrava prematuro già andare al mare, è vero che le giornate si stavano scaldando parecchio ma dal finestrino della macchina spiavo gente in tuta aspettare l’autobus mentre io guidavo in canotta smanicata e bermuda.

Arrivo al parcheggio della Torre alle 7:20, sperando ingenuamente che non si trasformi in un’ammucchiata di ferraglia fumante (cosa che sistematicamente accade anche questa volta appena dieci minuti più tardi).

Come al solito il monte dà e il monte toglie, lo stradello non è mai uguale agli altri anni né a quelli che verranno, tuttavia una cosa che cambia per mano dell’uomo è la sparizione della corda e delle catenelle che agevolano l’attraversata verso la spiaggia, ennesima insensata ripicca di un misterioso individuo carico d’odio.

La spiaggia mi accoglie con un saluto dondolando le erbe del monte con una dolce brezza.

Mi libero dei vestiti, pensando alla collega magrissima che, esattamente un giorno fa, diceva di essere in imbarazzo per mettersi in costume mentre io somiglio sempre più anno dopo anno ad un feticcio della fertilità del Paleolitico.

Svengo schiantandomi sopra l’asciugamano striminzito omaggiato da Acqua & Sapone che crea uno spessore quasi inesistente tra la mia tempia e i sassi sottostanti.

Complice un mix di stanchezza e alterazione alcolica, trovo comunque il modo di rilassarmi mentre un sole inizialmente debole comincia a dispensare raggi dorati.

In lontananza sento lo scrosciare dei sassi: i primi visitatori cominciano ad abitare la spiaggia.

Recupero un miracoloso briciolo di energie per riconnettermi con vecchie conoscenze, mi carico in spalla la sacca stagna e comincio ad incamminarmi per una passeggiata verso la Spiaggia dei Gabbiani.

Sono appena le 8:30, osservo in lontananza il mare che accoglie pochi kayakisti mattinieri che pagaiano in lontananza mentre passeggio circondato da meravigliosi corridoi naturali.

Il piccolo trekking naturista che porta dalla Vela ai Gabbiani è un’esperienza che raccomando a tutti, spero di parlarne più nello specifico in un futuro articolo del blog per godersi ogni piccolo dettaglio.

Raggiungo una quasi deserta spiaggia dei Gabbiani, anfiteatro che regala un tripudio di colori sgargianti tra il monte vestito di un verde intenso e un invitante acqua cristallina azzurra: devo assolutamente tuffarmi.

Permeato da acqua gelida fino allo sterno, per un momento scordo di avere una pelle d’oca grossa come bucce d’arancia e il pistello solidificato come un Polaretto per chiudere gli occhi e godermi una magnifica sensazione di libertà, amplificata dai delicati profumi dei fiori magenta che fanno capolino dalle rocce e dell’acqua salata.

Torno con estrema calma alla Vela/Sassi Bianchi, a metà strada saluto le capre che mi rispondono con uno sguardo vitreo mentre ruminano paccasassi come cowboy col tabacco; ormai ho perso il conto di quanto la famiglia si sia allargata.

La spiaggia, durante la mia breve assenza, si è riempita tra facce note e visitatori occasionali, al solito perfettamente bilanciata in termini di genere e fascia d’età; scarsissima la presenza di mele marce ed onanisti incalliti.  

Il salotto si ravviva, mi unisco al gruppo salutando i presenti e nascono scambi di battute aneddoti sulla vita e quella secchiata di goliardia nostrana che non guasta mai; bizzarro se penso che incontro queste persone unicamente d’estate sempre nello stesso luogo. 

Mi stupisco dell’assenza del “guru” guardiano indiscusso della spiaggia, anche quest’anno mi dicono alle prese con qualche acciacco fisico cui spero si scrollerà presto di dosso.

Un tonfo sordo ed improvviso spezza il clima di convivialità: le capre stanno ballando il tip-tap sulla cima del monte.

Mentre me ne stavo steso ad un passo dalla dimensione di Morfeo, un roccione dalla dimensione di un uovo di struzzo s’infilza a pochi centimetri dal mio capoccione, certo che, se mi avesse beccato, avrei regalato un Pollock alla spiaggia. 

Circa alle 14:30 sento un invitante profumino di pollo fritto, scrutando alle mie spalle con la coda dell’occhio noto che la schiena sta emettendo un strano bagliore vermiglio.

Come insegna il codice della strada: al rosso bisogna fermarsi.

Era giunta l’ora di inforcare lo zainetto in spalla (una dolorante stra-fritta spalla croccante)  e concludere la giornata di mare, lascio alle spalle la spiaggia zompettando lesto tra le rocce.  

Mi scivola una lacrima sulla guancia: rifletto quanti spicci mi mangerà la cara macchinetta del parcheggio della Torre


2 risposte a “Apertura della stagione estiva 2022”

  1. Buongiorno. Ero un frequentatore della spiaggia della vela. A marzo scorso ho notato che avevano tolto la fine e la catena, che facilitavano l’attraversamento della parete rocciosa. Sono riusciti poi a ripristinare o è tuttora così?

    • Ciao Alessandro, scusami del ritardo nella risposta!
      Il percorso è stato ripristinato tempestivamente dalla comunità, sia il cordone per agevolare la scalata, sia il catenazzo per attraversare in sicurezza l’attraversamento a strapiombo sul mare.

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